giovedì 10 aprile 2014

Summa 2014 da Alois Lageder

Bellissima rassegna enogastronomica che si tiene ogni anno presso la cantina (tra tecnologia all'avanguardia e tradizione) di Alois Lageder a Magrè (BZ).
Lodevole lo scopo (benefico) e meritevole la cucina (ottima la carne al cabernet con asparagi bianchi di stagione e la pasta ai fagioli, rivisitata per l'occasione; frittelle di mele sfiziosissime!).
Assaggi, tanti e un po' a casaccio. Qui di seguito quelli che ricordo meglio:
Banco assaggio olio extra vergine d'oliva: superbo!
BERNHARD OTT: gamma di veltliner molto profumati (pera, radici, fiori). Quelli con fermentazione in anfora un po' strani, con profumi che tardano a uscire, anche se poi si fanno strada, assieme a una nota di pietra. Prezzi alti. Nota più convinta per il Feuersbrunner Rosenberg Erste Lage 1 cru 2012: cremoso, ricco, con qualche nota di idricarburi in più, profumi dolci ma bocca con finale secco. Molto piaciuto.
VON KESSELSTATT: stile verticale, dritto, piuttosto secco, ben acido, limpido, per quanto riguarda i secchi. E con il Josephshofer Auslese 1999 davvero imbattibile (tra idrocarburi a go-go, fiori bianchi, acacia, vaniglia al naso e lungo, intenso, acido e minerale, dolce ma mai stucchevole, di corpo medio in bocca). Bella gamma!
BURKLIN-WOLF: avrei note estremamente positive su tutti i vini della gamma. Ne scrivo solo alcuni perché già i nomi mi si confondono in testa! :-)
Deidesheimer Langenmorgen 1 cru 2012: rispondenza naso-bocca incredibile, buona struttira, secco, abbastanza pronto. Sta più tempo sulle fecce fini rispetto al suo predecessore precedentemente provato (il Ruppertsberger 2012, che cmq mi è piaciuto, con le sue note di pera, limone, pompelmo e fiori). Da considerare che abbiamo assaggiato Burklin-Wolf subito dopo Von kesseltatt; quindi abbiamo subito notato che la differenza, dovuta principalmente allo stile di vinificazione e alla diversa zona di provenienza (Palatinato e Mosella), consiste in vini più ricchi per B-W e vini più scarni (ma non in negativo) per V-K. 1995 Scheurebe Beerenauslese B-W. che dire: legno affumicato, frutta, miele, idrocarburi, liquirizia, genziana e chi più ne ha più ne metta, uniti a una dolcezza mai stucchevole...da bere a secchi.
WINGUT CHRISTMANN: quest'anno non ho apprezzato appieno i riesling di quest'azienda, principalmente per una non sempre precisa rispondenza tra i profumi e il gusto. Parere come sempre estremamente personale.
FORADORI: terolgego in diverse declinazioni, tutti da anfora. Apprezzato il Granato 2010, che rispetto a precedenti versioni mi è sembrato più pulito e deciso. Morei 2012 certamente giovane, ma poco preciso e con una nota leggermente amarognola che non ho gradito.
MASO CANTANGHEL: premesso che ora potrei riconoscere un pinot nero italiano a occhi chiusi e naso chiuso (!), il pinot nero 2010 di questa azienda non rientra nei canoni dei miei assaggi preferiti (Gottardi e Niedrist su tutti), per un'imprecisione al naso che non si sistema. Traminer e Sauvignon abbastanza tipici.
MONTEVERTINE: che dire, semplicemente fantastici!
BOSCARELLI: che buoni! Rosso e Nobile di Montepulciano (non la riserva) davvero succosi e leggiadri.
CONTI COSTANTI: ottimo il rosso di Montalcino, tipico, ruspante ma anche elegante. peccato per il prezzo un po' alto. Brunello buono.
CARNASCIALE: sempre ottimi, prezzi a parte. Caberlot 2005, ancora giovane ma davvero un bel vino.
PETROLO VS. MACCHIOLE: i due merlot a confronto. La spunta il Galatrona sul Messorio, per una agilità maggiore e per una freschezza diversa. A paragone Galatrona 2011 e Messorio 2010. Sicuramente anche due differenti annate.
TENUTA DI BISERNO: buoni, ma che prezzi!
FATTORIA MANCINI: pinot nero fuori zona, proveniente da diversi appezzamenti. Molto delicati, perdono la nota selvatica che secondo me contraddistingue i Pinot neri altoatesini. Qui il pinot nero è più succoso, fruttato ed elegante. Non sto dicendo che aborro l'Alto Adige che, come appunto ho scritto sopra, dà due dei miei pinot neri preferiti; qui si snatura un pochino il carattere di quel pinot nero a vantaggio dei profumi. Sono due cose diverse. Le vigne vecchie di questa azienda  conferiscono a questi vini anche una nota più profonda che probabilmente li farà invecchiare bene.
FORTETO DELLA LUJA: su tutti il brachetto passito, il moscato d'Asti e il Loazzolo, con profumi esemplari e un'acidità che sostiene una dolcezza goduriosa e mai esagerata.
VALENTINi. Montepulciano terminato, assaggiamo il cerasuolo 2012. Al naso sentori per i quali non avrei mai detto che fosse un cerasuolo (non che abbia un'esperienza così significativa a riguardo ma comunque!). Buono!
CORTE SANT'ALDA: che buoni questi vini! Succo, polpa e spezie ben amalgamati in vini mai banali. Molto buono il Valpolicella, elegante e potente al contempo l'Amarone 2009 e godurioso il recioto 2011. Non vedo l'ora di riassaggiare un Mithas, quando lo faranno.
DUEMANI E CAIAROSSA: due aziende toscane della zona di Cecina, con vini non solo a base sangiovese, molto eleganti, ma anche molto cari.
ALOIS LAGEDER: Cor buono e elegante. Moscato rosa profumatissimo, dolce e ben acido. Gamma ampia e tutto sommato interessante, con questi due picchi a mio avviso più entusiasmanti.
Bravi!!
Al Summa 2015!

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