Non potevamo mancare di certo alla manifestazione che, più
di tutte, raccoglie produttori da diverse zone e con diversi vini. Ed eccoci
qua, in coda per due ore, ma ne varrà la pena!!!
Dopo aver salutato i nostri produttori del cuore (Kuenhof –
grande Riesling 2014 - e Montanaro – che buona la grappa Dalapè 1999), possiamo
dedicarci ad assaggi vari. Alcuni tra i migliori (per noi, tra i milioni di
assaggi che si potevano fare, e tra quelli che abbiamo invece realmente fatto):
Sauvignon e Pinot
Nero Gumphof, Lagrein Riserva e Santa Maddalena Riserva di Gojer, Lamarein 2005
di Mayr, Moscato Rosa di Franz Haas (che buono!!!), l’intera linea di Burlotto
(ottimo il Barolo Monvigliero 2011), la Pelaverga dei Fratelli Alessandria, il
Brunello 2010 di Canalicchio di Sopra, così come il Rosso di Montalcino 2013; e
ancora il Rosso di Montalcino 2013 di Fuligni. Verso sera ci imbattiamo in uno
stand che recita: ‘Le Ali di Mercurio’.
Qui ci fermiamo e finalmente assaggiamo vini di realtà per lo più sconosciute
per noi, che hanno in comune il progetto e l’enologo, come ad esempio la Coda
di Pecora de Il Verro, i buoni Spaccasassi e Monacello della tenuta dei Monaci
di Matera, il profumatissimo e sapido Costa d’Amalfi bianco di Raffaele Palma,
la Biancolella da vigne vecchie delle Antiche Cantine Migliaccio dell’isola di
Ponza, e i tre moschettieri, ovvero i tre vini della DOC irpina Campi
Taurasini, tutti prodotti nello stesso modo (vini che condividono uvaggio,
tecniche di vinificazione, enologo e agronomo, ma che ottengono risultati completamente
differenti, grazie al differente tipo di terreno). Dopo la sosta in questo
stand, contenti per le nuove scoperte e per la conferma di quelle già fatte, ci
rimettiamo in auto, direzione Clusone, stanchi ma moolto moolto soddisfatti!