domenica 5 giugno 2022

LA RIBOLLA GIALLA E LE SUE DECLINAZIONI, 4 GIUGNO 2022 AL BRICCONBACCO! CLUSONE

 
Spendo questo post per parlare di questi bellissimi vini della degustazione fatta ieri 4 giugno 2022 al bricconbacco! di Clusone. Quattro vini tutti degni di nota, particolari nelle loro caratteristiche e certamente unici nel loro genere. Bello il confronto che ci fa sempre crescere, perchè un conto è bere un vino da solo e un conto è berlo assieme ai suoi simili (o non simili) e cercare di capire il perchè delle differenze.

Per le prime due ribolle classiche, la Rebula 2019 di Simcic e la Ribolla Gialla Pettarin 2020 di Miani, emerge l'eleganza floreale del vitigno. Giovanissimi, in particolare la Pettarin, leggermente marcata dal legno, come normale deve essere data la gioventu', ma senza esagerazioni. Un pochino più semplice la Rebula e un pochino più complessa nelle note di tiglio, camomilla, erbe aromatiche e gelso bianco la Ribolla Pettarin. Molto lunghi e persistenti e, in particolare per il vino di Pontoni, bisognerebbe avere il magnum sempre a disposizione! nei giorni precedenti la degstazione ho avuto il piacere di dialogare con i due produttori per telefono e con il signor Alecs Simcic anche per mail. Devo dire che sono stati davvero molto disponibili e che mi hanno spiegato la loro filosofia e le annate dei vini in maniera appassionata e disponibile.

Per quanto riguarda le due ribolle macerate invece, quella di Gravner, annata 2014 parte molto chiusa nel bicchiere; la bocca non è equilibrata e molto acida, ruvida. L'annata non è stata incredibile e c'è stata presenza di botrite nelle uve. Dopo un'oretta circa, il vino si distende, prende la giusta temperatura e tira fuori tanti profumi, dalla ruggine, alla frutta disidratata, dall'albicocca al rosmarino. Molto bello il naso. in bocca rimane poco equilibrato, sospinto da un'acidità un po' fastidiosa e da un corpo non abbastanza potente da accompagnarla. Non so se questa caratteristica sia riconducibile alla gioventu' o appunto all'annata, ma certamente il tempo nel bicchiere giova al vino e lo riporta su una strada un pochino più coerente. Non è la ribolla che mi ricordavo ma, d'altra parte, dialogando con la Signora Mateja Gravner per mail, emerge che l'azienda vinifica l'annata così come si pone, senza interventi in vigna e, appunto, tenendo buoni anche i grappoli con la botrite, che ogni anno puù variare così tanto da far si che i vini ottenuti siano così diversi da vendemmia a vendemmia (non p solo la hotrite certamente che concorre a qeusta diversità). Alla mia domanda se per loro sia meglio o peggio la presenza più o meno importante di acini con botrite per il risultato finale nel bicchiere, la risposta è stata che non importa perchè appunto sarà lo specchio dell'annata (ma è possibile secondo voi che non si abbia un idea di massima di come si vorrebbe il vino? Che poi la natura farà il suo corso, ci sta, ma che uno abbia una preferenza o un vino ideale, secondo me è giusto ed è normale, senza nulla togliere alla natura...ovviamente sia chiaro che è solo un mio parere personale).

Per quanto riguarda invece la Rebula Reserva 2013 di Slavcek, i signori Vodopivec, incontrati a Vini Veri ad aprile, sono stati gentilissimi e ci hanno fatto assaggiare anche annate vecchie di questo buonissimo vino, sempre diverso ma con un filo conduttore riconoscibile. Il più aperto al naso, con la sua batteria di fiori macerati, gelsomino e garofano, frutta rossa e gialla, pesca e albicocca e in fine anche folgia di te'. In bocca molto più disteso del precedente, ben equilibrato, quello che tra i macerati è piaciuto di più, nella sua semplice autenticità.

Grazie di cuore ai produttori che si sono mostrati molto disponibili, in particolare a Enzo Pontoni, un grande e umile vignaiolo, al signor Simcic, gentilissimo e ai Signori Vodopivec, simpaticissimi.

Alla prossima!