martedì 5 agosto 2014

Sabato 9 agosto a Clusone serata degustazione birre artigianali italiane

Ciao a tutti!
Sabato 9 agosto pomeriggio e sera, in occasione del BaraDay&Night, saremo presenti a Clusone, fuori dal negozio, con un piccolo stand e con Artigianbeer di Ponte Nossa. Potremo degustare in compagnia tre birre artigianali italiane alla spina! Speriamo che anche il Sig. Meteo beva un pochino e ci porti il sereno per l'occasione!
Accorrete numerosi!!!
ciao a tutti,
bricconbacco&artigianbeer

martedì 22 luglio 2014

Marie Noelle Ledru: lo Champagne che ci piace!

Scoperto questo piccolo produttore (produttrice in realtà) ad una degustazione tra amici, abbiamo deciso di acquistarne qualche bottiglia anche per il negozio; in particolare abbiamo aggiunto il base G.C. Brut, il G.C. Brut 2009, il G.C. Demi Sec e il 'super' Blanc de Noirs Cuvée de Goulté 2008.
Che dire? Negli assemblaggi di Chardonnay e Pinot nero si avverte una nota comune di freschezza e sostanza al contempo; nel Blanc de Noirs si aggiunge a ciò una completezza e una struttura più palpabili, con note leggermente più evolute.
A noi sono piaciuti, in particolare il Grand Cru Brut 2009, vino che unisce tutte queste sensazioni e mette d'accordo praticamente tutti!






























































































giovedì 10 aprile 2014

Vinitaly 2014: reduci da una 'tre-giorni' interessante ma anche da demolizione fisica!!

A breve anche un resoconto per la manifestazione enoica con la 'M' maiuscola.
Su tutti, così a mente fredda, merito a Tiezzi (con Brunello e Rosso q/p e buoni davvero!), Collemattoni (idem), Marisa Cuomo (con i bianchi più profumati del solito ma sempre precisi e verticali), Kuenhof (con tutti e dico TUTTI e 4 i vini in gran spolvero), Salvioni (con un Brunello 2009 - annata calda- abbastanza fresco ed elegante, ma certamente caro!), Montanaro (con una gamma di grappe invidiabili per finezza e rapporto q/p), Principiano Ferdinando (ottimo q/p), Claudio Penna alias Valdrì (idem)... il resto a dopo!

Summa 2014 da Alois Lageder

Bellissima rassegna enogastronomica che si tiene ogni anno presso la cantina (tra tecnologia all'avanguardia e tradizione) di Alois Lageder a Magrè (BZ).
Lodevole lo scopo (benefico) e meritevole la cucina (ottima la carne al cabernet con asparagi bianchi di stagione e la pasta ai fagioli, rivisitata per l'occasione; frittelle di mele sfiziosissime!).
Assaggi, tanti e un po' a casaccio. Qui di seguito quelli che ricordo meglio:
Banco assaggio olio extra vergine d'oliva: superbo!
BERNHARD OTT: gamma di veltliner molto profumati (pera, radici, fiori). Quelli con fermentazione in anfora un po' strani, con profumi che tardano a uscire, anche se poi si fanno strada, assieme a una nota di pietra. Prezzi alti. Nota più convinta per il Feuersbrunner Rosenberg Erste Lage 1 cru 2012: cremoso, ricco, con qualche nota di idricarburi in più, profumi dolci ma bocca con finale secco. Molto piaciuto.
VON KESSELSTATT: stile verticale, dritto, piuttosto secco, ben acido, limpido, per quanto riguarda i secchi. E con il Josephshofer Auslese 1999 davvero imbattibile (tra idrocarburi a go-go, fiori bianchi, acacia, vaniglia al naso e lungo, intenso, acido e minerale, dolce ma mai stucchevole, di corpo medio in bocca). Bella gamma!
BURKLIN-WOLF: avrei note estremamente positive su tutti i vini della gamma. Ne scrivo solo alcuni perché già i nomi mi si confondono in testa! :-)
Deidesheimer Langenmorgen 1 cru 2012: rispondenza naso-bocca incredibile, buona struttira, secco, abbastanza pronto. Sta più tempo sulle fecce fini rispetto al suo predecessore precedentemente provato (il Ruppertsberger 2012, che cmq mi è piaciuto, con le sue note di pera, limone, pompelmo e fiori). Da considerare che abbiamo assaggiato Burklin-Wolf subito dopo Von kesseltatt; quindi abbiamo subito notato che la differenza, dovuta principalmente allo stile di vinificazione e alla diversa zona di provenienza (Palatinato e Mosella), consiste in vini più ricchi per B-W e vini più scarni (ma non in negativo) per V-K. 1995 Scheurebe Beerenauslese B-W. che dire: legno affumicato, frutta, miele, idrocarburi, liquirizia, genziana e chi più ne ha più ne metta, uniti a una dolcezza mai stucchevole...da bere a secchi.
WINGUT CHRISTMANN: quest'anno non ho apprezzato appieno i riesling di quest'azienda, principalmente per una non sempre precisa rispondenza tra i profumi e il gusto. Parere come sempre estremamente personale.
FORADORI: terolgego in diverse declinazioni, tutti da anfora. Apprezzato il Granato 2010, che rispetto a precedenti versioni mi è sembrato più pulito e deciso. Morei 2012 certamente giovane, ma poco preciso e con una nota leggermente amarognola che non ho gradito.
MASO CANTANGHEL: premesso che ora potrei riconoscere un pinot nero italiano a occhi chiusi e naso chiuso (!), il pinot nero 2010 di questa azienda non rientra nei canoni dei miei assaggi preferiti (Gottardi e Niedrist su tutti), per un'imprecisione al naso che non si sistema. Traminer e Sauvignon abbastanza tipici.
MONTEVERTINE: che dire, semplicemente fantastici!
BOSCARELLI: che buoni! Rosso e Nobile di Montepulciano (non la riserva) davvero succosi e leggiadri.
CONTI COSTANTI: ottimo il rosso di Montalcino, tipico, ruspante ma anche elegante. peccato per il prezzo un po' alto. Brunello buono.
CARNASCIALE: sempre ottimi, prezzi a parte. Caberlot 2005, ancora giovane ma davvero un bel vino.
PETROLO VS. MACCHIOLE: i due merlot a confronto. La spunta il Galatrona sul Messorio, per una agilità maggiore e per una freschezza diversa. A paragone Galatrona 2011 e Messorio 2010. Sicuramente anche due differenti annate.
TENUTA DI BISERNO: buoni, ma che prezzi!
FATTORIA MANCINI: pinot nero fuori zona, proveniente da diversi appezzamenti. Molto delicati, perdono la nota selvatica che secondo me contraddistingue i Pinot neri altoatesini. Qui il pinot nero è più succoso, fruttato ed elegante. Non sto dicendo che aborro l'Alto Adige che, come appunto ho scritto sopra, dà due dei miei pinot neri preferiti; qui si snatura un pochino il carattere di quel pinot nero a vantaggio dei profumi. Sono due cose diverse. Le vigne vecchie di questa azienda  conferiscono a questi vini anche una nota più profonda che probabilmente li farà invecchiare bene.
FORTETO DELLA LUJA: su tutti il brachetto passito, il moscato d'Asti e il Loazzolo, con profumi esemplari e un'acidità che sostiene una dolcezza goduriosa e mai esagerata.
VALENTINi. Montepulciano terminato, assaggiamo il cerasuolo 2012. Al naso sentori per i quali non avrei mai detto che fosse un cerasuolo (non che abbia un'esperienza così significativa a riguardo ma comunque!). Buono!
CORTE SANT'ALDA: che buoni questi vini! Succo, polpa e spezie ben amalgamati in vini mai banali. Molto buono il Valpolicella, elegante e potente al contempo l'Amarone 2009 e godurioso il recioto 2011. Non vedo l'ora di riassaggiare un Mithas, quando lo faranno.
DUEMANI E CAIAROSSA: due aziende toscane della zona di Cecina, con vini non solo a base sangiovese, molto eleganti, ma anche molto cari.
ALOIS LAGEDER: Cor buono e elegante. Moscato rosa profumatissimo, dolce e ben acido. Gamma ampia e tutto sommato interessante, con questi due picchi a mio avviso più entusiasmanti.
Bravi!!
Al Summa 2015!

Vini Veri 2014 Cerea: i nostri assaggi

Rassegna enoica di vini naturali, tra movimenti di vignaioli e vignaioli indipendenti, tenutasi a Cerea (VR) negli stessi giorni del Vinitaly.
Ecco alcuni dei nostri assaggi in ordine casuale:
CAPPELLANO: Barolo Rupestris 2009, elegante e abbastanza pronto. Pié Franco 2009: più austero ma con una potenza inespressa che lascia intravedere un vinone.
RINALDI GIUSEPPE: sorpresa! Il Brunate 2010 vinificato da solo (ovvero 85% Brunate e 15% Le Coste, come permesso dal disciplinare, ma con in etichetta la sola scritta 'Brunate') e 'Tre Tine' 2010, l'altro Barolo che racchiude appunto le 'restanti' tre vigne (Cannubi San Lorenzo, Ravera e le Coste). Qui ci sono pareri diversi; personalmente ho trovato il Brunate sempre molto elegante, ma con un tannino più graffiante rispetto al solito, e leggermente più scarico a livello di corpo. Il Tre Tine mi è sembrato abbastanza austero, sempre molto profumato ma più chiuso, anche per quanto riguarda i tannini.
SLAVCEK: io son innamorata da sempre della sua ribolla, specialmente quando fa la riserva, come nel 2006, giocata solitamente su toni di erbe officinali, tè bianco, garofano, spezie bianche (tutti questi profumi sono sicuramente primari ma anche dovuti alla macerazione). Il fatto è che i vignaioli che vinificano in maniera naturale seguono (logicamente e per fortuna) l'andamento dell'annata, così che ogni annata propone vini uguali ma diversi. Questa ribolla 2009 probabilmente risente un pochino di tutto ciò a livello di profumi e di agilità. Molto meglio il pinot grigio, più grasso del solito ma anche molto profumato.
MASSA VECCHIA: gamma ricca, equilibrata e profumata, a partire dal Berace, secondo me ottimo qualità/prezzo, per finire con l'aleatico passito, un'esplosione di profumi (prezzo altino...).
OASI DEGLI ANGELI: sempre dibattuto il Kurni. Personalmente non il mio genere di vino, seppure ottimo per la tipologia...
FERRANDES: il mio preferito passito di Pantelleria. 2007 da vasca: fresco, profumato, con frutta gialla (albicocche, fichi) e spezie; buona acidità, ma non ancora in equilibrio. Per chi ama il passito più profumato e fresco. 2006: più maturo, più completo, sempre tra note di frutta (questa volta anche mallo di noce) e spezie più scure rispetto al 2007. Equilibrato e acido al punto giusto. Per chi ama il gusto più maturo e rotondo. Due annate comunque diverse.
CASCINA DELLE ROSE: gamma dal buon rapporto qualità/prezzo. Con la Barbera superiore in gran spolvero. Non producono più il Barbaresco base. Tre Stelle più pronto, Rio Sordo un pochino più austero e chiuso.
IL PENDIO: il Franciacorta che non ti aspetti...Il Contestatore Pas Dosé: zero puzze, buon equilibrio e buoni prezzi...
GATTI CAROLINA: Gat Ros, cabernet franc da vigne non giovanissime, sempre succoso e fresco. Sorprendente il Raboso, carica acida notevole, ma anche frutto e spezie.
CAMPI DI FONTERENZA: gamma toscana tra rossi IGT, Rosso e Brunello di Montalcino. Liquirizia e radice per gli ultimi due, frutta rossa e spezie. Tra gli IGT piaciuti, il Lupetto 2011 e il Rosato.
I MANDORLI: 2011 ancora giovane e non troppo equilibrato, ma succoso, fine e con un potenziale molto buono. 2010 più rotondo ma frutto di un'annata secondo me non così buona, quindi più equilibrato, si, ma anche abbastanza austero e chiuso. 2009: le vigne erano giovani all'epoca della vendemmia e l'annata 2009 è stata molto calda; il vino che ne deriva è meno elegante, un pochino scomposto, e più caldo, nonostante lasci intravedere come potrà essere in teoria il 2011 che tanto mi è piaciuto.
CHAMPAGNE: poche note perché secondo me non interessantissimi (IMHO obviously)
Olivier Horiot, stile a mio avviso abbastanza strano, poco intriganti.
Fleury: idem
Léclapart: tutti lodano questo produttore; a me non piace il dosaggio (mi rendo conto che il mio è un parere da non esperta). Acidità tagliente.
DOMAINE SANT NICOLAS (Loira): anche qui, non il mio stile. Il residuo zuccherino, nei vini secchi, non fa per me e ne pregiudica (sempre a mio avviso) l'abbinamento con il cibo. Preferisco chenin secchi.
NICOLAS JOLY: questi sono gli chenin che piacciono a me, con ottima acidità, qualche nota matura al naso, ma bocca fresca, piena e acida!
Gli assaggi non sono tutti qui, ma la mente annebbiata mi ha impedito di scrivere altre impressioni! :-)



lunedì 3 febbraio 2014

Darmagi 1997 vs. Darmagi 1998

In due serate distinte, abbiamo assaggiato questo Cabernet delle Langhe, in due annate diverse, anzi, molto diverse!
Due opposti: il 1998 un concentrato di frutta matura, cuoio, spezie, sentori vegetali; il 1997 più o meno sugli stessi toni, ma con una nota di fondo più dolce ed elegante. In bocca il 1998 è un carrarmato! Ti stende con un corpo (e un estratto) quasi esagerato, lunghezza infinita. Il 1997 è più leggiadro, seppure con un bel corpo e una buonissima persistenza. Il 1998 risulta un pochino stucchevole (non che la bottiglia non sia finita in meno di un amen, ma comunque...); il 1997 è invece dotato di classe, eleganza e finezza. Un Cabernet più su toni vegetali e di spezia dolce (anche in bocca) rispetto ai toni più cupi del 1998.
Un bel paragone!

lunedì 20 gennaio 2014

Mini-corso vini bianchi 19/01/2014

Pranzo domenicale alla scoperta dei vini bianchi. Protagonisti della giornata:
Fiano d'Avellino 2012 Ciro Picariello: giallo paglierino, a bicchiere fermo è chiuso, con fiori bianchi, miele d'acacia e cera d'api non davvero troppo dìstinti. Appena smosso, emergono con calma anche frutta gialla e bianca non eccessivamente matura e, ancora dopo un pochino, la nota minerale tanto attesa. In bocca idem: parte parecchio alcolico e con una nota acida che non sembra molto integrata; termina con un finale leggermente amarognolo. Si distende poi, dopo una decina di minuti e la nota acida che inizialmnte disturbava si amalgama quasi completamente, lasciando il sorso molto pulito e fresco. Struttura buona e persistenza davvero lunga. Accompagnato con antipasti tra cui tartine al salmone affumicato si arrotonda ulteriormente. Per me un buon vino, probabilmente però da bere tra 3/4 anni. 83

Gewurztraminer 2011 Kuenhof: giallo paglierino tenue. Al naso da subito frutti rossi (o meglio rosa, tipo il lampone), petali di rosa, frutto della passione. Appena agitato il bicchiere emergono anche note più balsamiche, con sentori di salvia, ortica e menta, molto rinfrescanti. In bocca netta corrisponsìdenza rispetto al naso, con questa nota rinfrescante e minerale che facilita la beva. Il Gw di kuenhof è abbastanza secco, soprattutto se paragonato ai Gw dei suoi colleghi ed è per questo che mi piace di più. Ottima la spinta acida, nonostante ben integrata col resto, forse anche grazie all'anno in più sulle spalle. Bevuto da solo e accompagnato con formaggi semigrassi e confettura di limone e scorza, è stato parecchio apprezzato. 84

Ageno 2007 La Stoppa. Vino macerato. Colore arancio mattonato, vino non filtrato. Al naso la malvasia di Candia si fa subito sentire, con note dolci ma anche balsamiche. Su tutti, profumi di eucalipto, pompelmo e  agrumi in genere, coriandolo, mirra, tè in foglie, pesca, fiori gialli, fiordaliso. In bocca la secchezza dei tannini, un po' mitigata da qualche anno sulle spalle, e l'acidità abbastanza svolta, danno vita a un sorso pieno e secco, in contrasto ma anche in accordo con quanto sentito al naso. Dopo mezz'ora, la nota speziata aumenta ancora, con sentori di spezie orientali. Lungo finale e retrogusto piacevole. Abbinato a formaggi grassi, robiola e strachitunt, buono buono. 87

Were Dreams 2005 Jermann. Giallo carico con riflessi dorati. Al naso note di frutta gialla matura, banana, vaniglia, cera d'api. Secondo me c'è tanto legno, nonostante il vino abbia ormai qualche anno. Bocca con aciìdità praticamente svolta, buon corpo, media persistenza. Abbinato al risotto con i moscardini (che in realtà avrebbero dovuto fare da accompagnamento al fiano), risulta abbastanza armonico. Non di mio gusto per la tipologia, ma vino complessivamente buono. 82

giovedì 9 gennaio 2014

Le bevute più recenti

Noi del bricconbacco non solo vendiamo vino, birre e quant'altro; oltre a tutto ciò, infatti, sbevazziamo alla grande.
Prova ne è il fatto che il fegato cominici a dare segni di stanchezza etilica :-)
Scherzi a parte, con le Feste appena trascorse, le occasioni di abbeveramento sfrenato sono aumentate a dismisura e gli assaggi più interessanti sono stati i seguenti:
KRUG 1998 vs. DOM PERIGNON OENOTHEQUE 1996: fragrante, strutturato, decisamente potente e orientato verso note più tostate il primo (che ha retto alla grande piatti di carne e formaggi cucinati con tanto buon tartufo: a onor del vero è meglio dire che sono stati i piatti preparati a reggere il Krug e non viceversa!); elegante, profumato, delicato seppur di una certa consistenza il secondo. Colori molto diversi: giallo oro per il primo e giallo paglierino per il secondo. Interminabili entrambi...
SAUVIGNON 2012 MIANI: ancora un infante (e giustamente), sia a livello di acidità, sia a livello di materia inespressa. Sauvignon non di un'unica vigna, con prezzo inferiore al Banel classico, quest'anno non prodotto. Non vorrei dire un'eresia, ma credo si senta la differenza con le bottiglie di Banel: manca qualcosa. Certo, è un vino che va comunque aspettato e è ingiudicabile ora, che è appena uscito!