Una tre giorni impegnativa ma davvero interessante quella
che noi del bricconbacco! abbiamo appena trascorso tra Verona, Cerea e Magrè!
Siamo partiti venerdì 13 aprile alla volta di Cerea e dei
Vini Veri 2018 (non che gli altri vini non siano veri eh!!! J ). Gli assaggi della
giornata che più ci hanno colpito (tolti ovviamente i soliti grandi nomi) in
ordine sparso:
SANGIOVESE IGT 2015 MASSA VECCHIA: un sangiovese
estremamente elegante, molto rotondo, abbastanza pronto ma con una bella
acidità che sostiene il vino, con profumi magari non tipicissimi per un
sangiovese ma per un vino davvero molto buono. ALEATICO PASSITO IGT TOSCANA
2015: uno spettacolo! Un passito che quando lo bevi ti sembra quasi di
masticare. Sa di uva passa e ti sembra davvero di masticarla. Strepitoso.
FERRANDES PASSITO DI PANTELLERIA DOP 2012: stesso discorso
che abbiamo fatto per l’Aleatico di Massa vecchia; qui cambia ovviamente lo
spettro olfattivo, più di frutta gialla passita e candita, cera e miele, ma il
nocciolo della questione è lo stesso!
SKERLJ MALVASIA VENEZIA GIULIA IGT 2015: profumi davvero
deliziosi per questa malvasia che fa un pochino di macerazione e affinamento in
legno. I profumi sono di albicocca candita e frutta esotica, unitamente a erbe
aromatiche, rosmarino tra tutte. In bocca la tendenza non è amarognola come
accade ogni tanto con i vini macerati; c’è invece un equilibrio davvero invidiabile.
Buono!!
TAI ROSSO I PIALLI: vitigno poco conosciuto, vino
equilibrato, elegante, con una nota sapida. Bella interpretazione!
RAINA: da Montefalco, tre vini rossi fatti bene, con un
ottimo rapporto qualità/prezzo.
ZAMPAGLIONE DON CHISCIOTTE, FIANO IGT 2016: bella annata e
bel vino, con i classici sentori di frutta e pietra focaia, morbido ma ben
fatto. Al banco c’erano anche il Fiano 2006 e il 2007, macerati. A mio parere
meglio la versione tradizionale.
DI SALVO: nero d’Avola IGP 2016. Fuori dagli schemi del
classico nero d’Avola che ha corpo e struttura (oltre all’alcol) da vendere,
questo vino è invece sullo stile dei nero d’Avola che vengono prodotti
ultimamente un po’ da tutti i vignaioli, corpo certo ma anche eleganza e
equilibrio. Una piccola produzione situata abbastanza in alto (500 metri slm),
un vino davvero interessante. Il signor Di Salvo poi è molto affezionato ai
vitigni tipici della zona e tra poco metterà a produzione anche le vigne di
perricone e catarratto. Gradazione alcolica bassa.
MACCHION DE’ LUPI: una gamma che non assaggiavo da molto.
Ansonica con leggera macerazione davvero particolare, delicata su note floreali
e di frutta, leggera spezia, alcol equilibrato. Rossi rotondi ma non banali!
GUTTAROLO CRISTIANO: Da Gioia del Colle primitivo, negramaro
e susumaniello tutti annata 2016 abbastanza atipici, con gradazione di 13 gradi
e leggiadria da vendere. Legno inesistente, solo acciaio e in un caso anfora.
Freschi e varietali.
BODEGAS LA SENDA LA BARBACANA 2016: vino interessante da uve
tinto, alicante e bouchet, vigne vecchie. Pochissime bottiglie, eleganza ed
equilibrio per vini fatti in alto, tra i 500 e i 600 mt slm. Per nulla austeri,
anzi, con gradazione alcolica di 13 gradi. Profumo che va dai fruttini alla
spezia, morbido ma con una bella vena acida. Questa è un’azienda che ci piace
molto! Peccato non ci siano mai troppe bottiglie disponibili…
Potrei citare altri produttori e altri vini interessanti
tanto quanto quelli appena descritti (vedi Bea, De Fermo, Rinaldi, Slavcek,
Antoniotti, Cascina delle Rose, Colombera e Garella, Nikolaiof,Redondell ecc.),
ma quest’anno mi piace porre l’attenzione su aziende magari leggermente meno
famose ma di sicuro con prodotti altrettanto buoni, provenienti dal lavoro
attento e rigoroso di vignaioli rispettosi dell’ambiente e delle tipicità dei
propri luoghi di origine.
Questo era Vini veri 2018! Alla prossima per Summa e
Vinitaly!
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